Caro direttore,
non lo vedete il polverone che già si leva all’orizzonte? Non certo una tempesta di bora. E il rumore sordo della battaglia ormai vicina? Un manipolo di cavalieri-giustizieri armati di avvisi di garanzia scritti con la penna del senno di poi. Perché, virus o meno, siamo il Paese delle indagini preliminari, delle manette, delle monetine lanciate in piazza, dei Travaglio e degli Scanzi.
Solo loro, i moschettieri togati, sanno che cos’era giusto fare: ma allora perché non dirlo prima? Boh, proveremo a fare ricorso.
Aleggiano pesanti interrogativi chiamati economia e sanità, che divorano all’istante fette preziose di futuro pro capite. Con buona pace di colombe e pasticceri che da mesi non beccano più un quattrino. Mentre certa magistratura – a volte fuori luogo e altrettanto inopportuna per tempismo e modalità – scende in campo a colpire una nazione già ferita. Che di tutto ha bisogno in questo momento, fuorché di nuove, costose inchieste. Con tanto di Guardia di Finanza sguinzagliata in questo o quell’ufficio regionale o casa di riposo che sia. Cercano mica il Sacro Graal?
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